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La prima guerra mondiale è un evento epocale che segna in maniera indelebile le sorti del Novecento. Lo sfaldamento della vecchia Europa a favore dei nazionalismi, l'avvento del totalitarismo, l'irrompere sulla scena internazionale degli Stati Uniti, forti dei crediti di guerra e l'ascesa della Russia dei Soviet, sono alcune delle conseguenze che hanno condizionato pesantemente sul piano politico le vicende storiche degli anni a venire. |
Il
primo conflitto mondiale rappresenta per l'Italia l'inizio di una frattura
tra un mondo contadino, legato alla terra e ai suoi cicli, destinato di
lì a poco a scomparire e l'avvento dell'industria. |
Irrompe sulla scena economica la donna, chiamata nel corso del conflitto a sostituire nella produzione e nei servizi gli operai mobilitati. |
Gli anni che vanno dal 1914 al 1918 vengono narrati e documentati per la prima volta anche dalle classi subalterne. Con il primo conflitto mondiale si assiste ad una crescita esponenziale della scrittura, attività terribilmente faticosa, spesso impacciata ma essenziale per comunicare con le famiglie lontane e fissare sulla carta impressioni e memorie. |
Attraverso piccoli apparecchi portatili, accessibili ad un prezzo relativamente contenuto, insieme alla produzione ufficiale dei reparti foto cinematografici militari e a quella dei professionisti accreditati, si diffonde al fronte tra i soldati degli opposti schieramenti la fotografia. E' un repertorio vasto ma limitato nella circolazione che sfugge alla censura e riesce talvolta a tramandare immagini scomode: istantanee di morti e feriti che ben documentano la vera essenza della guerra. |
In
tutto il Novecento la prima guerra mondiale è per l'Italia il conflitto
che più evidenzia la disumanità di un sistema militare fondato sulla
coercizione. Una guerra, fatta di trincee, mitragliatrici, reticolati, bombardamenti
di artiglieria, assalti frontali, condotti al grido di "Savoia!" con alle
spalle i plotoni dei regi carabinieri. Voluta da una minoranza organizzata e rumoreggiante, subita passivamente dai più, osteggiata da qualcuno con la renitenza, la diserzione, la simulazione e l'autolesionismo a cui il potere militare oppose: la censura, la corte marziale, i plotoni di esecuzione e la decimazione la Grande Guerra si consolidò come mito nel ventennio fascista. |
Non mancarono ad onor del vero anche tra gli italiani azioni audaci e figure eroiche ma il conflitto, pianificato e condotto da generali capaci di opporre sul piano strategico ai gas e alla tattica dell'infiltrazione il disastro di Caporetto, fu vinto solo, dopo l'entrata in guerra degli Stati Uniti, su un avversario logorato dalla crisi economica, privo di rifornimenti e ridotto letteralmente alla fame. |
"La
grande guerra in Val d'Adige"
propone, in oltre 300 foto e documenti d'epoca, un percorso lungo le linee
italiane che dal maggio del 1915 ai primi di novembre del 1918 si snodavano
sulle alture e nel fondovalle, dal Garda alla Vallarsa. La mostra fotografica presenta documenti inediti, provenienti dai fondi Simonetta Tisato (oltre duecento immagini sui settori Altipiano di Brentonico Monte Zugna, eseguite dal 1915 al 1917 dal tenente d'artiglieria di Reggio Emilia Benvenuto Berzacola) e Paolo Soardo (una sessantina di scatti di provenienza anonima, relativi ai settori Forte di Punta Naole, Garda, Altissimo). |
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Entrambe
le raccolte sono conservate in copia digitale ad alta definizione presso
la Biblioteca Comunale di Marano di Valpolicella e nella Biblioteca Intercomunale
"Luigi Dal Ri" di Mori. Accanto a questo materiale nella redazione de "La grande guerra in Val d'Adige" sono state utilizzate immagini provenienti dai Servizi Fotografici dell'Esercito Italiano, raccolte nei 18 volumi de "La guerra", Milano, Treves, 1916-1921, fotografie e notizie tratte dalle annate 1915-1920 de "La Guerra Italiana: cronistoria illustrata degli avvenimenti", Milano, Sonzogno, dal secondo semestre 1915 de "L'illustrazione italiana", stralci di articoli della "Nuova Antologia", unitamente a documenti iconografici provenienti da "Il Trentino : guida pratica" di Cesare Battisti, Trento, 1910 e dall'album "Il martirio dei trentini : Battisti, Filzi, Chiesa", Edizioni Fotografiche Sergio Perantoni. |
L'inquadramento
cronologico presente nella mostra, redatto su estratti del Bollettino Ufficiale
Italiano, unitamente all'altro materiale d'epoca, utilizzato negli approfondimenti,
non rappresenta un commento obiettivo degli avvenimenti, ma va considerato
per quello che è: un documento storico. Un'analisi oggettiva delle vicende
non potrà essere affrontata che sui testi di recente pubblicazione, successivi
al 1970. La bibliografia collegata alla mostra fotografica riporta peraltro un elenco di libri e documenti facilmente reperibili nei sistemi bibliotecari provinciali di Trento e Verona. Accanto alla mostra "storica" vengono proposti alcuni itinerari nei settori più significativi della linea di fronte esaminata, alcuni facilmente percorribili, altri a sola testimonianza del poco che la montagna a distanza di novanta anni ha potuto conservare. |
Paolo
Gelmini
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