La
parte sommitale dell'Altissimo rappresenta, per chi è in marcia
motivato anche da interessi storico-culturali, un quaderno aperto
sui ricordi della Grande Guerra. Il Monte Altissimo è una sommità
alpestre, un crinale del Monte Baldo, raggiungibile anche dalla
Valle dell'Adige. È l'accesso alla via più breve e più facile,
poiché si supera in automobile un rilevante dislivello (dall'abitato
di Mori mt.200 circa, al piccolo albergo Graziani mt.1620) e permette
di raggiungere su strada asfaltata, seppur nell'ultimo tratto
piuttosto stretta, la base del Monte Altissimo, dove è possibile
lasciare l'automobile in un idoneo parcheggio vicino al Rif.Graziani,
per intraprendere a piedi il sentiero n.633 che porta alla cima.
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Corne
de Bes
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Riteniamo
utile agganciare questo itinerario storico-naturalistico alla città
di Rovereto, non solo perché fulcro del sistema viario nazionale
e provinciale in Trentino (quindi facilmente raggiungibile), ma
anche perché il Museo Storico Italiano della Guerra, che
ha sede in questa città, è particolarmente legato
alla memoria di Damiano Chiesa, sottotenente roveretano ucciso anch'egli,
come Cesare Battisti e Fabio Filzi nella "fossa della Cervara"
del castello del Buonconsiglio a Trento nel 1916 e alla cui memoria
è dedicato il rifugio sul Monte Altissimo. |
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Da Rovereto si prende la S.S 240 e si raggiunge
il paese di Mori, quindi si prosegue seguendo le indicazioni per
l'Altipiano di Brentonico. Le segnaletiche per il Monte Baldo
portano il visitatore verso gli abitati di S.Giacomo e S.Valentino.
Presenti a questo punto le indicazioni per il Monte Altissimo.
Lasciato il mezzo al Rif.Graziani, costruito presso la Bocca del
Creer nel 1965-66 e dedicato al Maggiore Generale Andrea Graziani
si prende la mulattiera militare che, sul retro della struttura,
si inerpica lungo il versante orientale della montagna. Il sentiero
si snoda in numerosi tornanti, i quali, in relazione all'evoluzione
altimetrica, nonché al continuo cambio di direzione degli stessi,
offrono l'espandersi sempre maggiore dell'orizzonte e un diverso
panorama agli occhi di chi sale. In sintesi: ad ogni curva, un
nuovo scenario. Lo sguardo è attratto dai verdi dossi della Colma
di Malcesine, dai prati di Navene e dal lago di Garda se si spinge
a sud/ovest; dal piccolo paese di S.Giacomo e dalla costa degradante
verso l'abitato di Brentonico, cullati nella ricca vegetazione
che ha ricoperto la morena del circo glaciale, se si guarda a
nord/est.
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Rifugio
Andrea Graziani
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Dalla
cima del monte, da ovest verso est si possono ammirare il Carè
Alto, l'Adamello, la Presanella, l'Ortles, il Cevedale, il Gruppo
del Brenta, la Paganella, il Catinaccio, la Marmolada, Cima
d'Asta, il Becco di Filadonna e proseguendo ancora, il Coni
Zugna, il Pasubio e le Piccole Dolomiti.
La
risalita lungo la dorsale avviene su un terreno magro, a volte
roccioso e finisce al rifugio, eretto poco sotto l'ampia calotta
sommitale e dedicato a Damiano Chiesa (1894-1916), a breve distanza
una chiesetta che pare vegli silenziosa su quei prativi teatro
di un presidio italiano-cecoslovacco, la cosiddetta VI Divisione
Cecoslovacca.
Tutt'intorno
sono numerose e visibili le trincee, i terrazzamenti per l'artiglieria,
le gallerie a doppia uscita (alcune percorribili se muniti di
pila), le zone di ricovero, opere tutte sottoposte a opportuno
restauro.
Dal Rif. Chiesa si stacca un sentierino che conduce, in pochi
minuti di cammino, alla "Rosa dei venti", una costruzione
circolare in pietra, sul bordo della quale sono fissate frecce
in ferro che permettono di individuare tutte le montagne visibili
da quel luogo.
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Caverna
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Per
il rientro si prosegue lungo la dorsale che degrada seguendo il
segnavia n.622. Si transita accanto a resti in muratura di costruzioni
militari, a trincee, a postazioni.
Scendendo è possibile raggiungere, con una deviazione (sentiero
n.632) il Monte Varagna, anch'esso fortificato e separato dall'Altissimo
da un avvallamento boschivo frammisto alla bianca roccia che si
scorge dall'alto.
Procedendo per il sentiero n. 622 si giunge alla Bocca Paltrane
(mt.1831), si gira a destra e, continuando la discesa, si arriva
nei pressi di malga Campo. Di lì, in breve, percorrendo una
comoda strada sterrata si ritorna al Rif. Graziani presso la Bocca
del Creer.
Questo
interessante itinerario offre molteplici varianti, tra le quali
preme segnalare quella che principia dal Rif. Chiesa, e permette
ai camminatori più esperti di oltrepassare il Baldo trentino
per proseguire su quello veronese su un tracciato di assoluto
interesse botanico, geologico e paesaggistico.
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Trincee
sulla cima
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Panorma
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