Monte Altissimo
descrizione itinerario
testo ed immagini di Roberta Andreatta

La parte sommitale dell'Altissimo rappresenta, per chi è in marcia motivato anche da interessi storico-culturali, un quaderno aperto sui ricordi della Grande Guerra. Il Monte Altissimo è una sommità alpestre, un crinale del Monte Baldo, raggiungibile anche dalla Valle dell'Adige. È l'accesso alla via più breve e più facile, poiché si supera in automobile un rilevante dislivello (dall'abitato di Mori mt.200 circa, al piccolo albergo Graziani mt.1620) e permette di raggiungere su strada asfaltata, seppur nell'ultimo tratto piuttosto stretta, la base del Monte Altissimo, dove è possibile lasciare l'automobile in un idoneo parcheggio vicino al Rif.Graziani, per intraprendere a piedi il sentiero n.633 che porta alla cima.

Corne de Bes
   
Corne de Bes
Riteniamo utile agganciare questo itinerario storico-naturalistico alla città di Rovereto, non solo perché fulcro del sistema viario nazionale e provinciale in Trentino (quindi facilmente raggiungibile), ma anche perché il Museo Storico Italiano della Guerra, che ha sede in questa città, è particolarmente legato alla memoria di Damiano Chiesa, sottotenente roveretano ucciso anch'egli, come Cesare Battisti e Fabio Filzi nella "fossa della Cervara" del castello del Buonconsiglio a Trento nel 1916 e alla cui memoria è dedicato il rifugio sul Monte Altissimo.
Rifugio Andrea Graziani
Da Rovereto si prende la S.S 240 e si raggiunge il paese di Mori, quindi si prosegue seguendo le indicazioni per l'Altipiano di Brentonico. Le segnaletiche per il Monte Baldo portano il visitatore verso gli abitati di S.Giacomo e S.Valentino. Presenti a questo punto le indicazioni per il Monte Altissimo. Lasciato il mezzo al Rif.Graziani, costruito presso la Bocca del Creer nel 1965-66 e dedicato al Maggiore Generale Andrea Graziani si prende la mulattiera militare che, sul retro della struttura, si inerpica lungo il versante orientale della montagna. Il sentiero si snoda in numerosi tornanti, i quali, in relazione all'evoluzione altimetrica, nonché al continuo cambio di direzione degli stessi, offrono l'espandersi sempre maggiore dell'orizzonte e un diverso panorama agli occhi di chi sale. In sintesi: ad ogni curva, un nuovo scenario. Lo sguardo è attratto dai verdi dossi della Colma di Malcesine, dai prati di Navene e dal lago di Garda se si spinge a sud/ovest; dal piccolo paese di S.Giacomo e dalla costa degradante verso l'abitato di Brentonico, cullati nella ricca vegetazione che ha ricoperto la morena del circo glaciale, se si guarda a nord/est.
Rifugio Andrea Graziani
       

Dalla cima del monte, da ovest verso est si possono ammirare il Carè Alto, l'Adamello, la Presanella, l'Ortles, il Cevedale, il Gruppo del Brenta, la Paganella, il Catinaccio, la Marmolada, Cima d'Asta, il Becco di Filadonna e proseguendo ancora, il Coni Zugna, il Pasubio e le Piccole Dolomiti.

La risalita lungo la dorsale avviene su un terreno magro, a volte roccioso e finisce al rifugio, eretto poco sotto l'ampia calotta sommitale e dedicato a Damiano Chiesa (1894-1916), a breve distanza una chiesetta che pare vegli silenziosa su quei prativi teatro di un presidio italiano-cecoslovacco, la cosiddetta VI Divisione Cecoslovacca.

Tutt'intorno sono numerose e visibili le trincee, i terrazzamenti per l'artiglieria, le gallerie a doppia uscita (alcune percorribili se muniti di pila), le zone di ricovero, opere tutte sottoposte a opportuno restauro.
Dal Rif. Chiesa si stacca un sentierino che conduce, in pochi minuti di cammino, alla "Rosa dei venti", una costruzione circolare in pietra, sul bordo della quale sono fissate frecce in ferro che permettono di individuare tutte le montagne visibili da quel luogo.


Caverna
   
Caverna
Per il rientro si prosegue lungo la dorsale che degrada seguendo il segnavia n.622. Si transita accanto a resti in muratura di costruzioni militari, a trincee, a postazioni.
Scendendo è possibile raggiungere, con una deviazione (sentiero n.632) il Monte Varagna, anch'esso fortificato e separato dall'Altissimo da un avvallamento boschivo frammisto alla bianca roccia che si scorge dall'alto.
Procedendo per il sentiero n. 622 si giunge alla Bocca Paltrane (mt.1831), si gira a destra e, continuando la discesa, si arriva nei pressi di malga Campo. Di lì, in breve, percorrendo una comoda strada sterrata si ritorna al Rif. Graziani presso la Bocca del Creer.

Questo interessante itinerario offre molteplici varianti, tra le quali preme segnalare quella che principia dal Rif. Chiesa, e permette ai camminatori più esperti di oltrepassare il Baldo trentino per proseguire su quello veronese su un tracciato di assoluto interesse botanico, geologico e paesaggistico.

Trincee sulla cima
 
Panorma
Trincee sulla cima
 
Panorma