1915 - 1918 La Grande guerra in Val d'Adige documenti
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sesta serie
NOVEMBRE - DICEMBRE 1916
 
PER ECONOMIZZARE GLI ALIMENTI
p. 255-256
Il Presidente del Consiglio on. Boselli raccomandò agli italiani l'economia di tutti i consumi - anche di quelli popolari - come un vero e proprio atto di patriottismo.
" Non è possibile che si continui a consumare così largamente, anzi a sciupare, quando la produzione diminuisce e le importazioni diventano più difficili. Tutti i Paesi, l'Inghilterra inclusa, hanno accettato gravi limitazioni, turbatrici di interessi e di con-suetudini. Noi non possiamo né dobbiamo continuare con tanta spensieratezza ".
La raccomandazione, purtroppo, ha sortito poco effetto; occorre sia rinnovata ed intensificata, perché i consumi, anziché diminuire, vanno aumentando.
L'Ufficio del Lavoro e Statistica, basandosi sulle informazioni ricevute da 42 Municipi, rilevò che la quantità di derrate alimentari consumate è andata continuamente aumentando mese per mese, talché nel luglio scorso era in media dell'11 per cento superiore a quella del luglio 1915, anzi per certi generi come la pasta, era aumentata del 16, per l'olio del 18, e per la carne bovina del 25 per cento!

Occorre impedire che questo aumento continui, anche perché non si aggravi l'importazione dall'estero, che causa esodo di denaro dal Paese ed aumento nei cambi e noli, già così alti. Ed uno dei modi di contribuire ad evitare l'aumento nel consumo di derrate alimentari, anzi a favorirne il risparmio - e nello stesso tempo senza danneggiare né l'igiene pubblica, né la salute individuale, anzi migliorandola - consiste nel persuadere le nostre popolazioni della utilità di praticare con diligenza i consigli del Fletcher, basati sulla esperienza secolare dei giapponesi; consigli che mentre conducono alla economia collettiva degli alimenti, sono nel tempo stesso cagione di migliore salute e maggiore energia individuale.
Figli di richiamati nele scuole, sotto la direzione delle bidelle fanno le calze per i soldati,  da La Guerra italiana
Figli di richiamati nele scuole, sotto la direzione delle bidelle, fanno le calze per i soldati,
da La Guerra italiana
Il Fietcher - che fu per molto tempo console degli Stati Uniti a Venezia - a quarant' anni soffriva già di reumatismi e di tutti i mali che affliggono l'uomo civile. Per guarire si pose a ricercare le cause di questa decadenza ed i possibili rimedi. Pensò che, se i nostri tessuti attingono dagli alimenti quanto occorre per riparare al consumo quotidiano della macchina umana, le sue ricerche dovevano rivolgersi principalmente alla alimentazione. Viaggiando osservò come mangiassero i vari popoli e notò che i giapponesi masticavano il cibo molto più di noi, ne estraevano più sostanza consumando in proporzione meno alimento e che di più soffrivano anche meno malattie degli europei. Provò a masticare pazientemente, lungamente il cibo, come se volesse estrarne tutto il sapore, ed il gusto gli rilevò un mondo di sensazioni nuove. Senza sforzo, come fatto naturale, notò che a poco a poco mangiava solo il necessario per soddisfare la sua fame e senza accorgersene andò diminuendo da sé la quantità di cibo che gli occorreva per ogni pasto, e specialmente la carne, talché divenne automaticamente quasi vegetariano.
Dopo sei mesi di questo regime si era liberato di oltre 15 kg. di adipe, e con esso se ne erano andati - quel che più gli importava - anche i reumatismi e il mal di capo. Inventò così il Fietcherismo, diventando l'apostolo della propria nuova religione, che si compendia in tre leggi fondamentali:
1° masticare lungamente il cibo, non considerare questo atto come un dovere o un lavoro, ma come un piacere del gusto;
2° tenere a lungo l'alimento in bocca onde si incorpori bene con la saliva e non mandare il boccone nell'esofago finché non vi scenda quasi spontaneamente;
3° mangiare solo quando e quanto la fame richiede. È facile riconoscere la giustezza e l'opportunità dei due primi principi, sotto l'aspetto fisiologico.
Or è qualche anno i fisiologi negavano che vi fosse una digestione orale, ritenendo che la saliva ad altro non servisse che ad umettare il boccone per facilitarne la deglutizione. Oggi tutti riconoscono che per effetto della saliva gli alimenti subiscono un principio di digestione, specialmente quelli che contengono amido, che si trasforma in zucchero.
La degustazione dei cibi ha pure un altro vantaggio; le osservazioni del Paulow hanno dimostrato che l'odore degli alimenti e il loro sapore fanno affluire nello stomaco i succhi gastrici atti alla digestione: assaporando a lungo ogni boccone prepariamo lo stomaco a digerire meglio ciò che mangiamo.
Quanto al terzo precetto non v' è bisogno di dimostrazione: dare solo ascolto alla voce della fame.

Il Fletcher poi raccomanda di usare poca carne, perché questa avendo più facilità di putrefarsi nell'intestino, sviluppa innumerevoli microbi che ci avvelenano il sangue, talché si può asserire che 1'eccesso di alimentazione carnea è la causa della maggior parte dei mali che affliggono la nostra povera umanità. Senza essere assolutamente vegetariano, il regime del Fletcher è fondato specialmente sull' uso dei cereali, legumi e frutta. È innegabile il fatto che il regime predominantemente vegetariano aumenta assai - se non la forza - certo la resistenza degli individui e facilita le varie funzioni umane.

Il prof. Fisher dell' Università di Yale volle fare un esperimento su nove studenti che volontariamente adottarono il regime Fletcheriano e ne ebbe risultati favorevolissimi. Con una quantità di cibo inferiore di circa il 40 per cento a quella abituale, ma masticata lungamente, i nove studenti constatarono che bastava ampiamente a conservare intatte la capacità di lavoro mentale e materiale ed era eliminato quel senso di stanchezza così frequente nei lavoratori di cervello, sopratutto in modo notevole la memoria, e rendendo profondo il sonno.

Il Fletcherismo va applicato anche ai liquidi; invece di ingoiare di un fiato un bicchiere di vino o di birra, o anche d'acqua, conviene assaporarne ogni sorso a centellini e così un bicchiere varrà per un'intera bottiglia. Questi risultati così soddisfacenti consigliano in questo tempo di caro-vivere, e col timore di giorni anche più difficili, a praticare tutti un pò di Fletcherismo, ed anzi fanno obbligo alle classi dirigenti, agli insegnanti, di farlo conoscere ai ragazzi nelle scuole, agli operai delle officine e a tutti i lavoratori in genere, sia del cervello, sia del braccio.
Mangiamo soltanto quando abbiamo vera fame, saltiamo un pasto piuttosto che metterci a tavola senza appetito, perché questo significa che abbiamo ancora combustibile in magazzino, mastichiamo bene il cibo, ciò che è molto facile, usiamo poca carne dando la preferenza ai cereali, ai legumi ed alle frutta. Risparmiando sui consumi aumentiamo la resistenza economica del Paese e così, anche chi non ha l'onore di combattere al fronte, potrà contribuire ad assicurare la vittoria!
(L. L)
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