1915 - 1918 La Grande guerra in Val d'Adige documenti
notizie tratte da:
CONTO CORRENTE POSTALE
Cent. 20
11 LUGLIO 1915 - 1 SERIE - N. 7
banner la guerra italiana
CRONISTORIA ILLUSTRATA DEGLI AVVENIMENTI
redatta da ENRICO MERCATALI e GUIDO VINCENZONI
PERIDICO SETTIMANALE
LA DOCUMENTAZIONE DEL BRIGANTAGGIO
ORGANIZZATO DALL'AUSTRIA
p. 105
Un indubbio sistema di brigantaggio, organizzato dagli austriaci di lunga mano, si è potuto constatare in varie occasioni anche nel Trentino.
Dapprima si trattava di pattuglie austriache che col pretesto di venire spontaneamente al momento di consegnare i fucili, si avvicinavano e sparavano contro i nostri a bruciapelo: un simile tranello, perpetrato al confine austriaco verso Pregasina, suscitò viva indignazione fra le popolazioni del Carda.

In altre occasioni, soldati austriaci vestiti in borghese si nascosero nelle case e, qualche tempo dopo la regolare occupazione da parte delle nostre truppe, iniziarono a tradimento una fucileria contro i soldati italiani: ad Ala, il giorno dopo l'ingresso delle nostre truppe, vennero tirati dei colpi di fucile che ferirono dei soldati nelle stesse vie della città e poco dopo, in una casa disabitata venivano scovati quattro borghesi ch'erano, non popolani, gendarmi travestiti.
Al confine un prete sospettato  sotto buona scorta, da La Guerra Italiana
Al confine un prete sospettato
sotto buona scorta, da La Guerra Italiana
Nella profonda e rupestre valle del Sorna, sull'Altipiano di Brentonico, si nascosero dei soldati tirolesi, vestiti per lo più in borghese e appunto incaricati di un vero e proprio brigantaggio: di giorno essi trovavano sicuri nascondigli nelle grotte, nei burroni e nei folti boschi sulle rive del torrente; all'imbrunire ed alla mattina per tempo questi sicari uscivano dai loro rifugi, s'appiattavano presso le strade e prendevano a fucilate le nostre pattuglie, per ricoverarsi poi nuovamente nelle loro tane, dove nascondevano evidentemente munizioni e vettovaglie. Perciò misure severe si sono dovute adottare dal Comando Militare; alcuni villaggi furono fatti sgombrare dalle popolazioni, per atti gravi di tradimento - e si fecero degli arresti - specialmente sull'altipiano di Asiago, ove alcune persone erano evidentemente, e con perfidia, in relazione col nemico, e ciò venne provato nei processi.
Tipica è la sentenza di morte, pubblicata ad Udine - il 5 luglio - contro il lavorante in maioliche Perco Francesco, accusato e convinto reo di spionaggio " perché, quale addetto al servizio di spionaggio austriaco, essendosene rimasto a Lucinicco anche dopo l'occupazione da parte delle truppe italiane, allo scopo sempre di favorire il nemico, aveva cogli austriaci in vari modi continue intelligenze a nostro danno, procurandogli, fra altro, notizie sulle nostre operazioni militari ".
Il Perco fu condannato alla morte "col mezzo della fucilazione nella schiena".
CASA EDITRICE SONZOGNO - MILANO
torna alla foto