1915 - 1918 La Grande guerra in Val d'Adige documenti
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CONTO CORRENTE POSTALE
Cent. 20
6 GIUGNO 1915 - 1 SERIE - N. 2
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CRONISTORIA ILLUSTRATA DEGLI AVVENIMENTI
redatta da ENRICO MERCATALI e GUIDO VINCENZONI
PERIDICO SETTIMANALE
COME SI SVOLSE LA MARCIA IN AVANTI SUL MONTE BALDO
p. 23
L'ordine di mettersi in marcia verso il confine trentino raggiunse le truppe concentrate in questa zona la notte stessa tra il 23 e il 24, cioè appena avvenuta la dichiarazione di guerra. Quando l'allarme, echeggiando nel buio, risvegliò i nostri bravi soldati, il tempo era orribile. Imperversava un temporale che non decideva a smettere la sua musica di tuoni e i suoi rovesci d'acqua. Tra i soldati - ed erano rappresentati negli effettivi destinati a questa importante azione di fanteria, i bersaglieri, l'artiglieria e gli alpini - l'ordine di marcia produsse un effetto magico : fu un'esplosione d'entusiasmo e d'ardore guerriero. E quando la marcia era già iniziata, gli ufficiali dovevano continuamente raccomandare ai loro uomini di moderare il passo.

Dal paesello di Ferrara di Monte Baldo - che nell'estate è una stazione climatica frequentatissima che domina un punto strategico già noto nelle guerre di altri tempi, la Madonna della Corona - la strada per il confine sale in tortuosa mulattiera, con moltissime stradicciole e impervi sentieri laterali : e dislocate in numerosi reparti le nostre truppe si irradiarono a ventaglio per le varie direzioni tutte velocemente dirette al comune obiettivo.
Ferrara di Monte Baldo. da La Guerra Italiana
Ferrara di Monte Baldo, da La Guerra Italiana
. Monte Baldo 1915-1918
Monte Baldo 1915-1918, Fondo Simonetta Tisato
Scrive a proposito di questo fatto d'arme Mario Sobrero sulla Gazzetta del Popolo : L'occupazione dell'Altissimo, compiuta felicemente secondo gli ordini del Comando in capo, non fu preceduta da vero e proprio combattimento. Va notato che si riteneva dai nostri che l'Altissimo fosse una posizione assai saldamente tenuta dal nemico e potentemente armata. Il fatto che gli austriaci l'abbandonarono senza difenderla seriamente dimostra invece che la nostra presunzione era errata.
L'occupazione della cima da parte dei nostri avvenne a tre riprese : raggiunta il 24 mattina, la posizione fu abbandonata la sera dello stesso giorno, e rioccupata - questa volta saldamente - il 25 mattina.
Nella caserma costruita sul monte i nostri bravi soldati trovarono sessanta coperte ed una provvista di scatole di carne, abbandonate dagli austriaci. Trovarono pure in una gran caldaia, sotto la quale ardeva ancora la brace, una minuscola polenta in preparazione : era il rancio degli avversari.
II lavoro di approccio alla posizione fu contrassegnato da un fuoco intermittente di fucileria col quale gli austriaci risposero, nella notte in cui avvenne l'attacco, cioè in quella tra il 23 e il 24, alla fucileria dei nostri. Gli austriaci, sparando, si ritiravano.

E il fuoco d'artiglieria, con cui venne battuta la posizione ad opera delle nostre batterie d'assedio, rimase senza alcuna risposta di qualche efficacia.
Appena avvenuta l'occupazione, la mattina del 24, si temeva da parte nostra qualche insidia austriaca ; e fu questa preoccupazione che consigliò al Comando di abbandonare durante la notte la cima.
La mattina seguente, invece, l'Altissimo venne occupato definitivamente, installandovi le grosse bocche da fuoco e innalzando sul bel monte il tricolore. L'avanzata fu validamente tutelata dalla nostra linea difensiva, costituita dai magnifici forti di Rivoli, Punta di Naole, Monte Masua e Monte Tesoro, i quali però non fecero parlare i loro poderosi cannoni.
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