1915 - 1918 La Grande guerra in Val d'Adige documenti
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CONTO CORRENTE POSTALE
Cent. 20
6 GIUGNO1915 - 1 SERIE - N. 2
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CRONISTORIA ILLUSTRATA DEGLI AVVENIMENTI
redatta da ENRICO MERCATALI e GUIDO VINCENZONI
PERIDICO SETTIMANALE
I FERROVIERI ITALIANI
pp. 30-31
Il Governo ha promulgato una larga amnistia ai ferrovieri puniti per i fatti dolorosi del maggio del 1914.
Il Re, prima di partire dalla stazione di Roma, ha voluto esprimere ai funzionari delle Ferrovie il suo alto compiacimento e la sua vivissima lode, per la grandiosa, perfetta opera compiuta dai nostri ferrovieri. Ha notato il Sovrano, che l'organizzazione si è rivelata così sapiente e sicura che la mobilitazione e l'adunata dell'esercito e dell'armata si va compiendo senza che sia interrotto il traffico e il trasporto dei viaggiatori e senza por mano al piano ferroviario di mobilitazione studiato dallo Stato Maggiore.

Il re ha lodato non solo la direzione generale che seppe improvvisare, si può dire, il gravoso e delicato servizio, ma tutto il personale che, con profondo sentimento di dovere e con abnegazione ha contribuito al felice esito della fondamentale operazione di guerra.
L'atto di clemenza del Governo, la parola del Re hanno espresso la gratitudine della Nazione ala compagine dei ferrovieri, che ponendo nobilmente da parte in quest'ora ogni egoismo di classe, hanno saputo mostrasi degni e preziosi figli della grande Patria.

L'Austria aveva fatto più di una volta assegnamento - preparandosi ad aggredirci - su una nostra paralisi ferroviaria, sul tradimento dei nostri ferrovieri! Si sperava a Vienna che una classe di lavoratori italiani - fra le più intelligenti e compatte - potesse scegliere l'ora della mobilitazione per ricattare lo Stato con uno sciopero, favorendo la calata dei barbari! Gli oltraggiosi calcoli del nemico sono andati delusi. Il Re ha detto la parola d'Italia: onore ai ferrovieri!
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