1915 - 1918 La Grande guerra in Val d'Adige documenti
materiale ferroviario di preda bellica
All'atto dell'Armistizio nella stazione di Trento furono rivenute una quarantina di locomotive a vapore abbandonate dagli austriaci perché rese fuori uso per i "colpi di fuoco" provocati dalla non corretta conduzione del forno, affidata a personale addestrato in modo sommario.

Sia la linea per Verona che quella della Valsugana non risultavano percorribili. La precedenza nella riattivazione fu data alla ferrovia del Brennero, consentendo già dal 19 novembre del 1918, con il ripristino di tre chilometri di binario a sud di Rovereto e la riparazione del ponte sul Leno, fatto saltare dagli austriaci in fuga, l'arrivo a Trento di un primo convoglio imbandierato, partito da Verona.

La linea del Brennero era già stata armata dalle ferrovie austriache con doppio binario fino a Calliano. Caratteristico nel tratto italiano rimarrà sino al 1923 il passaggio a Ceraino sul ponte levatoio all'interno del forte della Chiusa Veneta.
Negli anni precedenti la guerra il servizio verso l'Italia avveniva con il cambio della locomotiva ad Ala, stazione di confine. Con l'arrivo degli italiani il piano di circolazione fu rivisto, assegnando a Trento funzioni di deposito non solo per la linea della Valsugana, come già avveniva sotto l'Austria ma anche per le tratte Verona - Trento e Trento - Bolzano.

 

Bolzano 1926 locomotiva FS 604.044 ex kkStB 60.07, costruita nel 1897
foto ing. Bruno Bonazzelli
Le ragioni del nuovo assetto ferroviario vanno ricercate nella distruzione degli impianti di rimessaggio di Ala, nell'impossibilità di compiere il percorso Verona - Brennero con le sole locomotive del deposito di Bolzano senza il cambio del personale e nell'incapacità di Verona di assumere la gestione dell'intero servizio sulla tratta per Trento, sia per il numero insufficiente delle macchine assegnate al deposito scaligero, sia per la sola presenza di locomotive italiane, munite di freno ad aria compressa, incompatibile con i veicoli di provenienza austro-ungarica.
Al 15 novembre del 1918 fu censita una consistenza di 272 vagoni passeggeri fra buoni e guasti, abbandonati sulle linee del Trentino dagli austriaci in ritirata.
Difficoltosa fu la riattivazione delle locomotive e dei vagoni, sia per la scarsità di officine presenti nei territori occupati, sia per l'eccessiva usura dei rotabili rivenuti lungo le linee, sia per la mancanza di competenze specifiche sul materiale austriaco.
Il nuovo comparto di Trento, sotto il comando della 1° Armata dovette comunque assicurare il reperimento del materiale ferroviario per il trasporto dei prigionieri, dei residuati bellici abbandonati dagli austriaci e per il rifornimento delle truppe italiane, dislocate dopo l'Armistizio sino ad Innsbruck.
A seguito dei lavori di ripristino, condotti dal genio militare e da personale delle Ferrovie dello Stato, veniva pubblicato il 5 febbraio 1919 il nuovo Orario Generale della Venezia Tridentina.
Società Veneta - linea Modena Ferrara, stazione di Cento - carrozza a 2 assi di provenienza austriaca - foto Archivio S.V.
Il 27 febbraio del 1919 iniziava la consegna da parte dell'Austria del materiale rotabile di preda bellica, fissato per le esigenze del Trentino in 123 locomotive, 100 vetture e 2450 carri. Complessivamente passarono all'Italia come preda bellica oltre 1.100 locomotive, di cui una settantina a scartamento ridotto.
Una parte di questo materiale, ammodernato è rimasto in funzione sino agli anni Sessanta. Alcuni vagoni sono stati ceduti negli anni Trenta ad imprese private, come la Società Veneta e impiegati nelle reti locali da esse gestite.
 
Bolzano 1926 locomotiva FS 729.018 ex kkStB 170.342, costruita nel 1917
foto ing. Bruno Bonazzelli
 
Verona 1924 locomotive FS 555.013 e 015 ex SB 206.159 e 158, costruite nel 1908
foto ing. Bruno Bonazzelli
 

Notizie tratte da:
La Ferrovia della Valsugana / Gian Pietro Sciocchetti ; contributi di Pietro Nervi, Rodolfo Tafani. - Pergine : Amici della Storia, 1998.
Locomotive austriache in Italia (1918-1925) : FS 604 605 / Emilio Mascherpa. - P. 27-35. - Italmodel Ferrrovie n. 211 gennaio 1978
Locomotive di preda bellica / Giulo Roselli. - Parma : Albertelli, c1985

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