Il
lago è tranquillo - scrive C. Scarfoglio sulla Stampa
- solo alla riva opposta al confine alcune case
sorgono dietro un promontorio, visibili nella luce
pomeridiana: è la città austriaca dai tetti uniformemente
coperti con ammirevole buona fede, dalle grandi
insegne della Croce Rossa.
La
certezza che l'avanzata, che giunge lentamente da
nord-est isolerà le città nemiche e ce le darà tutte
nelle mani senza inutili distruzioni, fanno persuaso
dell'attesa anche chi desiderebbe di assistere a
un bombardamento. La stradetta che si protende fuori
all'ultimo villaggio italiano della riva veronese
continua per alcuni chilometri sempre più stretta,
fino a non essere più che un rupestre sentiero,
per sbocciare sopra un greto in miniatura. Ma la
roccia lo chiude d'improvviso e oltre ed oltre di
essa non è più possibile procedere se non a nuoto.
E questa è l'ultima occupazione italiana. Due soldati
solitari, filosofi, seggono alla turca in una piccola
grotta che affaccia sull'acqua trasparente del lago:
sono le nostre sentinelle ultime. Lungo la riva
è impossibile avanzare, perché questa è dominata
dalla parete di una montagna che scende a picco
sul lago. Questo monte è altissimo. Le due sentinelle
stanno dunque al sicuro guardate come sono da una
delle nostre più belle occupazioni. |
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reticolati
lungo il Garda - Fondo Paolo Soardo
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Dall'altra
parte, in pieni possedimenti austriaci, un monte triangolare
si copre lentamente di punti bianchi, che sono opere in progresso
di costruzione. Alle spalle della città che è ancora austriaca,
una fortificazione arditissima costruita di recente ha aggiunto
un punto di osservazione nuovo e un obiettivo costante ai binocoli
dei nostri ufficiali. Ma dall'altra parte del lago si odono
continui e regolari scoppi delle mine, che aprano la strada
attraverso le montagne finora inaccessibili che si frappongono
fra noi e il nemico. Il rombo del cannone giunge lento, fioco
dalla valle che è al di là delle parete di roccia, a sinistra
del lago. Conficcata come un cuneo nel fronte austriaco, questa
valle quasi completamente occupata dai nostri, minaccia anch'essa
l'estremità nord del lago, ed è contro l'avanzata delle divise
grigio-verdi sui suoi fianchi che gli austriaci costruiscono
la nuova opera. Tutta questa regione, apparentemente silenziosa,
è quindi attraversata da una vita continua di opere e contro-opere,
da un costruire ininterrotto di strade e fortificazioni, di
mine e di gallerie, di preparativi febbrili, condotti con intensa
volontà dalle due parti per passare finalmente dalla difensiva
alla offensiva. |
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CASA
EDITRICE SONZOGNO - MILANO
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