1915 - 1918 La Grande guerra in Val d'Adige documenti
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CONTO CORRENTE POSTALE
Cent. 20
5 SETTEMBRE 1915 - 1 SERIE - N. 15
banner la guerra italiana
CRONISTORIA ILLUSTRATA DEGLI AVVENIMENTI
redatta da ENRICO MERCATALI e GUIDO VINCENZONI
PERIDICO SETTIMANALE
COME SI COMBATTE
SUL LAGO DI GARDA
p. 230-231
Il lago è tranquillo - scrive C. Scarfoglio sulla Stampa - solo alla riva opposta al confine alcune case sorgono dietro un promontorio, visibili nella luce pomeridiana: è la città austriaca dai tetti uniformemente coperti con ammirevole buona fede, dalle grandi insegne della Croce Rossa.

La certezza che l'avanzata, che giunge lentamente da nord-est isolerà le città nemiche e ce le darà tutte nelle mani senza inutili distruzioni, fanno persuaso dell'attesa anche chi desiderebbe di assistere a un bombardamento. La stradetta che si protende fuori all'ultimo villaggio italiano della riva veronese continua per alcuni chilometri sempre più stretta, fino a non essere più che un rupestre sentiero, per sbocciare sopra un greto in miniatura. Ma la roccia lo chiude d'improvviso e oltre ed oltre di essa non è più possibile procedere se non a nuoto. E questa è l'ultima occupazione italiana. Due soldati solitari, filosofi, seggono alla turca in una piccola grotta che affaccia sull'acqua trasparente del lago: sono le nostre sentinelle ultime. Lungo la riva è impossibile avanzare, perché questa è dominata dalla parete di una montagna che scende a picco sul lago. Questo monte è altissimo. Le due sentinelle stanno dunque al sicuro guardate come sono da una delle nostre più belle occupazioni.
prima guerra mondiale reticolati lungo il Grada
reticolati lungo il Garda - Fondo Paolo Soardo
Dall'altra parte, in pieni possedimenti austriaci, un monte triangolare si copre lentamente di punti bianchi, che sono opere in progresso di costruzione. Alle spalle della città che è ancora austriaca, una fortificazione arditissima costruita di recente ha aggiunto un punto di osservazione nuovo e un obiettivo costante ai binocoli dei nostri ufficiali. Ma dall'altra parte del lago si odono continui e regolari scoppi delle mine, che aprano la strada attraverso le montagne finora inaccessibili che si frappongono fra noi e il nemico. Il rombo del cannone giunge lento, fioco dalla valle che è al di là delle parete di roccia, a sinistra del lago. Conficcata come un cuneo nel fronte austriaco, questa valle quasi completamente occupata dai nostri, minaccia anch'essa l'estremità nord del lago, ed è contro l'avanzata delle divise grigio-verdi sui suoi fianchi che gli austriaci costruiscono la nuova opera. Tutta questa regione, apparentemente silenziosa, è quindi attraversata da una vita continua di opere e contro-opere, da un costruire ininterrotto di strade e fortificazioni, di mine e di gallerie, di preparativi febbrili, condotti con intensa volontà dalle due parti per passare finalmente dalla difensiva alla offensiva.
CASA EDITRICE SONZOGNO - MILANO
 
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