1915 - 1918 La Grande guerra in Val d'Adige documenti
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CONTO CORRENTE POSTALE
Cent. 20
22 AGOSTO 1915 - 1 SERIE - N.1 3
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CRONISTORIA ILLUSTRATA DEGLI AVVENIMENTI
redatta da ENRICO MERCATALI e GUIDO VINCENZONI
PERIDICO SETTIMANALE
UNO STORICO CASTELLO IN FIAMME
p. 202

"A Rovereto - scrive L'Idea nazionale - le condizioni della città già gravissime, vanno diventando sempre peggiori. Secondo una corrispondenza da Verona le truppe mobili bavaresi hanno posto le loro tende nel campo trincerato ad ovest della città fra l'Adige e la confluenza del torrente Leno, in un avvallamento lungo la linea ferroviaria, campo che era fino al riparo dalla nostre artiglierie di Zugna. Invece i "landeschutzen" si sono addossati sui forti alla destra dell'Adige lungo la dorsale del Bondone che domina la val Lagrarina , in prosecuzione dei forti del Baldo e dell'Altissimo, che secondo i piani del generale Conrad e dell'Arciduca Francesco Ferdinando, doveva rendere impossibile qualunque nostro tentativo di avanzata.


Il Comando austriaco, stabilitosi nel castello di Rovereto, ha già organizzata la difesa della città, collocando su postazioni delle potenti artiglierie e abbattendo in giro quanto poteva ostacolare il tiro. La vita in città è ridotta ad una vera agonia; i pochi cittadini non osano mostrarsi per le vie, dove non si aggirano che soldati, i quali si abbandonano a violenze e rappresaglie crudeli. Essi comprendono che il movimento a ritroso iniziato a Borghetto, continuato ad Ala, proseguito a Marco, non potrà essere arrestato e compiono quindi gesta di terrore e di vendetta. Tra gli atti di vandalismo si apprende l'incendio del castello di Lissana [i.e. Lizzana] fra Marco e Rovereto, famoso perché, secondo la tradizione, vi dimorò Dante in esilio."

 

lapide sui ruderi del Castello di Lizzana

lapide sui ruderi del Castello di Lizzana
 
CASA EDITRICE SONZOGNO - MILANO
[N.d.r. L'antico castello di Lizzana, feudo dei Castelbarco, edificato alla confluenza tra la Vallarsa e la Val Lagarina venne distrutto dai Veneziani nel 1439, sui suoi ruderi tra il 1936 e il 1938 è stato costruito l'Ossario di Castel Dante. Secondo la tradizione il sommo poeta soggiornandovi nel 1303 trasse lo spunto dall'asprezza del luogo per ambientare la discesa del settimo girone dell'inferno]
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