L'ecursione
ha inizio dalla stradina asfaltata che si diparte a nord del parcheggio,
al termine della quale si gira a destra per strada forestale. Si sale
quindi attraverso la foresta che copre la pendice ovest del Biaena, seguendo
il sentiero SAT 271, dopo mezz'ora si giunge su un tratto
privo di vegetazione che corre su lastroni di roccia inclinata. Da qui
si può godere un panorama che spazia dalle pendici del Monte Bondone,
allo Stivo; sotto si apre la Valle di Gresta, ad ovest il pianoro del
Creino.
In
venti minuti si giunge alla capanna Monte Biaena, costruita nel 1984 dal
gruppo SAT Valle di Gresta sulle rovine della vecchia stazione di arrivo
della teleferica austriaca della prima guerra mondiale.
A monte della capanna un grande invaso di raccolta dell'acqua piovana
di origini militari assicura il rifornimento di acqua al rifugio. Ancora
poche centinaia di metri e si arriva alla cima del Monte Biaena (mt. 1615):
lo sguardo si apre sulla sottostante Vallagarina e sui gruppi montuosi
che le fanno corona: il Monte Baldo e la dorsale dei Lessini a sud, il
gruppo del Carena e il Pasubio a sud est , il Lago di Garda a sud ovest,
l'altopiano di Folgaria a nord.
Sulle balze rocciose che precipitano verso la Vallagarina si scorgono
nitide nella roccia le feritoie delle tre gallerie della Grande Guerra,
scavate ed utilizzate dagli Austriaci, ritiratisi quassù alla fine
di maggio dei 1915 per assicurare un'adeguata difesa al Saliente Trentino.
Le postazioni erano armate con cannoni da 90 mm e da 120 mm, in grado
di far fuoco sulle linee italiane sino a Passo Buole.
Triceramenti muniti di ricoveri blindati correvano sulla cima, collegati
alle baracche dei servizi ausiliari, costruite sul rovescio. La postazione,
rimasta in mano austriaca fino al termine del conflitto, svolse la sua
funzione sino al 3 novembre del 1918, sparando gli ultimi colpi di artiglieria
contro le truppe italiane che, uscite dalle linee di Serravalle, avanzavano
verso Marco e Rovereto.
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